Don Alessio Saccomani (Roverchiaretta 28/11/1915 – Calmasino 20/09/2005)
Cappellano Militare, parroco di Calmasino dal 1958 al 1991, è stato per tutti gli abitanti di Calmasino una persona di riferimento oltre che un grande educatore per i giovani.
Ha scritto un Diario intitolato “Tappe della mia prigionia nei Lager nazisti” (febbraio 1943-agosto 1945) che il Gruppo Alpini di Calmasino nel 1997 ha meritoriamente fatto stampare per gli abitanti di Calmasino.
“Fin dall’infanzia ho ascoltato e seguito la voce del signore. Ho vissuto con gioia la mia vocazione sacerdotale. Ho amato la mia gente come un fratello e come un padre. Ho sofferto nella tragedia della guerra, ho perdonato i guardiani del lager. Ho creduto in Dio e ho trasmesso La fede. Rendo grazie ed affido a Lui la vita che mi ha donato. Vi saluto nel segno dell’amore, vi abbraccio, vi benedico.” Don Alessio
Vita di Don Alessio
Don Alessio Saccomani nasce a Roverchiaretta in provincia di Verona. È ordinato sacerdote il 9 giugno 1940, curato a Cadeglioppi nel comune di Oppeano fino al dicembre 1942, venne arruolato come cappellano militare il 28 dicembre 1942 ed inviato al fronte in Grecia nel mese di Febbraio del 1943, presso l’Ospedale da campo n. 493 della Divisione Pinerolo nella cittadina di Lamia che si trova a circa dieci chilometri ad Oriente delle Termopili.
Qui dopo l’Armistizio dell’8 settembre 1943 venne preso prigioniero dai tedeschi e subì la prima deportazione in un Lager situato nella Prussia Orientale come I.M.I. (Internato Militare Italiano) e immatricolato con il n. 5590. Arriva al campo dopo un viaggio allucinante sui Vagoni Bestiame utilizzati come carrozze, dopo aver attraversato i territori della Ex Jugoslavia, la Bulgaria, la Romania, l’Ungheria, l’Austria.
Ecco di seguito le tappe della prigionia di Don Alessio fino alla libertà:
- 5 ottobre 1943: Lager 1 B di Hohenstein (Prussia Orientale)
- 12 ottobre 1943: Lager 333 di Beniaminowo (Polonia) [foto del prigioniero Vittorio Vialli]
- 19 novembre 1943: Lager 307 di Deblin Irena (Polonia) [testimonianza del prigioniero Scattolini]
- 19 gennaio 1944: Lager XXI di Posen – Poznan (Polonia)
- 9 febbraio 1944: Lager VI B di Meppen – Versen (Westfalia)
- 7 marzo 1944: Lager VI F di Bochkolt (Westfalia)
- 14 marzo 1944: ARBEITS-KOMMANDO n. 1768 di Riesembeck in fabbrica-fonderia per armamenti
- 5-6-7 maggio 1944: Lage3r 1733 nell’ARBEITS-KOMMANDO di Hopsten-Heinhof campo di aviazione
- 29 agosto 1944: ARBEITS-KOMMANDO di Ostenwalde (Aereoporto Militare)
- 20 ottobre 1944: Lager VI D di Munster, Westfalia
- 10 novembre 1944: ARBEITS-KOMMANDO di Oetmar presso il contadino Bruland per lavori di stalla e campi
Finalmente il 30 marzo 1945 arrivano gli Americani, la sera del sabato santo, ed il 15 aprile 1945 il prigioniero Don Alessio e tutti gli altri deportati sono liberi nel campo di raccolta di Warendorf in Westfalia. Il 15 agosto 1945 la partenza da Warendorf, una sosta a Gelsenckircke e l’arrivo il 19 agosto a Bregenz in Austria. Ancora poco e Don Alessio sarebbe stato di nuovo a casa: il 21 agosto 1945 l’arrivo a Como, il 22 agosto a Verona e il 23 agosto 1945 l’arrivo a S. Pietro di Morubio, a casa. [Fonti: ricerche dirette, fatti storici presi dal libro di Don Alessio Saccomani e dal libro "Calmasino un antico borgo fra l'Adige e il Garda" di Enrico Masiero]
Momenti:
La stretta di mano con colpetto di ginocchio sulla mano. E noi: “Don ma non ho fatto nulla…” “Per la prossima”.
“Bisogna nar a sonar i butini!” (i butini sono le campane più piccole che i chierichetti suonano poco prima dell’inizio della messa durante le settimane in cui si va a servir messa.
